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Nel 1944 poco dopo la cessazione delle pubblicazioni de "L'Aquilone", de "L'Ala d'Italia" e di
"Ali di Guerra" a Roma -
appena liberata -
cominciarono quelle di "Ali" a Milano, RSI.
La correlazione sembra evidente e non casuale;
ed infatti
si può dire che l'indirizzo editoriale di "Ali" sia un po' il compendio di quello delle
riviste scomparse.
   
"Ali" si proclamò "periodico degli aviatori italiani" e però
fu una rivista che, se non proprio completamente bilinque (italiano e tedesco),
contenne tuttavia alcune parti tradotte (ma non le pagine aeromodellistiche). Il prezzo fu "politico"
solo 3 lire (ma già 5 lire all'inizio del 1945) ed il formato grande (tipo Domenica del Corriere), lo stesso che ebbe poi nel 1951 "Ali/Ali Nuove" che fu,
in qualche modo,
la continuazione di "Ali".
   
Nel "comitato di redazione" comparve
per la prima volta Armando Silvestri ingegnere ed ufficiale di aeronautica (o di artiglieria?). Avrà in seguito
un ruolo importante nella storia delle pubblicazioni aeronautiche e modellistiche in Italia
,  
,  
,  
, ecc. ecc..
   
La rivista oggi è assai rara. Vale la pena quindi di mostrare la copertina, che da sola restituisce tutto il
"sapore" di un'epoca (sicuramente doloroso e amaro da qualunque parte lo si gusti), e tutta la parte aeromodellistica
(non trascurabile: 2 pagine su 14) dell'unico numero che ho avuto fra le mani grazie, ancora una volta, alla
cortesia di Giacomo Mauro: il numero 38 del 17 Dicembre 1944.
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