modelliineuropa(HDAZ)
BOZZA, 5 novembre 2006-11-05
MODELLI IN EUROPA 1967-1977
La rivista nasce a Milano da unidea di Giorgio
Melocchi,
automodellista dellAMSCI (automodelli da velocit al pilone) in autunno 1966. Malocchi
tipografo in una delle stamperie pi famose di Milano per la qualit: ottiene
dal proprietario il permesso di utilizzare le macchine, diventando cos un
cliente, oltre che editore. Ne parla con Aldo Zana, aeromodellista e
giornalista, e realizza il numero zero a dicembre 1966.
Le pubblicazioni regolari iniziano a gennaio 1967 con
la testata Automodelli In Europa: la rivista, mensile, ha
successo anche perch cavalca lo sviluppo esplosivo, ma breve, degli
automodelli slot racing. E in vendita nelle edicole di tutta Italia attraverso
uno dei maggiori distributori dellepoca.
A dicembre 1967, la testata viene ridisegnata e si
aggiunge la riga aerei-navi-radio-treni trattando anche tutti questi argomenti.
Il primo aeromodello che compare sulla rivista il veleggiatore A/2 di Gianstefano
Cattaneo del Gruppo Nike di Milano: il disegno costruttivo si presenta con la
qualit che rester caratteristica della pubblicazione, largamente superiore a quanto
si vede in Italia.
Con il numero 28, aprile 1969, la copertina diventa
a colori: una modella bionda in minigonna presenta un trainer RC. La pubblicit
cresce e permette di potenziare la redazione che riesce a presentare novit
commerciali e resoconti di gare con tempestivit e completezza. La diffusione
raggiunge 12.000 copie. Nel frattempo, Giorgio Melocchi ha aperto, in societ
con Giuseppe Caliri, la propria tipografia, Model Grafica, dove viene stampata
la rivista.
Divertente ricordare che, per colpa di certe
pagine pubblicitarie e copertine
che presentano fanciulle poco vestite (oggi, sarebbero castissime), la rivista
iscritta allindice delle pubblicazioni che la Chiesa Cattolica sconsiglia.
Il 1972 apre con una nuova grafica della copertina,
pi moderna e meglio visibile nelle edicole. Anche la testata subisce un restyling
e diventa Modelli in Europa, con la prima parola dominante.
Laeromodellismo riceve molta attenzione, soprattutto con disegni costruttivi,
anche in grandezza naturale. La categoria F2C (Team Racing) ben seguita,
anche perch la categoria praticata da Aldo Zana, ormai redattore storico
assieme a un team molto affiatato e capace. La diffusione supera le 20.000
copie. Un numero costa 400 lire (poco pi di 2 euro) e labbonamento annuale
4.000 lire.
Nonostante il sostegno del distributore, il costo
della diffusione continua a crescere: in quegli anni, il tasso dinflazione in
Italia era a due cifre e, tra rivendicazioni salariali e terrorismo, gli
italiani avevano altro cui pensare. Nel 1976, si alleggeriscono i costi fissi
con qualche numero doppio, perdendo cos la frequenza mensile. Anche il 1977
apre con un numero doppio. A febbraio, la copertina subisce un nuovo restyling
per renderla pi attuale. Con il numero 110, marzo 1977, la testata presenta
lultima trasformazione: diventa Modelli & Collezioni proprio per indicare che
il collezionismo sta diventando sempre pi importante accanto al modellismo
dinamico e statico.
Il numero 112, maggio-giugno 1977, lultimo di
unavventura coraggiosa e appassionata, durata 11 anni. Leditoriale dedicato
allaeromodellismo e alle 1.910 tessere FAI dichiarate dallAero Club dItalia
come emesse nel 1976 agli aeromodellisti, oltre a 22 Attestati, cio nuovi
aeromodellisti. La conclusione : Laeromodellismo non finito e, certamente,
non finir. Ma le possibilit di sviluppo sono altrove.
Peccato che la rivista non sia riuscita a
traghettare agli anni Ottanta quando la riduzione dei costi di produzione,
grazie alle nuove tecnologie, e la crescita del collezionismo e del modellismo
statico avrebbero consentito vendite e ricavi pubblicitari tali da portare in attivo
il bilancio.
Hanno fatto parte della redazione della rivista,
tra gli altri: Paolo Capelli, Carlo DAgostino, Ettore Gatelli, Furio
Lorenzetti, Gildo Mondani, Adolfo Peracchi, Bruno Ronco, Fiorenzo Sogni, Riccardo
Taccani, Aldo Zana.